20 Ott
In occasione della giornata mondiale dell’alimentazione, CIRFOOD chiama istituzioni, esponenti del settore ed esperti per un confronto sull’alto valore della Ristorazione Collettiva per il Sistema Paese.
Con circa 1 miliardo di pasti serviti ogni anno, oltre 100.000 persone impiegate nelle mense scolastiche, nei ristoranti aziendali e nelle strutture sociosanitarie1, di cui l’80% è rappresentato da donne, la Ristorazione Collettiva rappresenta un settore rilevante con un grande impatto sociale ed economico: sono questi gli elementi chiave che conferiscono alla Ristorazione Collettiva un ruolo cruciale per l’evoluzione del welfare pubblico, la salute pubblica e la crescita economica del Sistema Paese.
Il settore, che negli ultimi anni ha attraversato importanti turbolenze causate prima dalla pandemia e poi dagli impatti dei rincari sui costi dell’energia e delle materie prime, fornisce un servizio strategico che non è stato tuttavia adeguatamente riconosciuto dalla società dalle istituzioni nazionali. Quali sono quindi i possibili strumenti per consentire alla Ristorazione Collettiva di esprimere tutti i benefici che può assicurare alla comunità, garantendo i livelli di qualità, innovazione e produttività richiesti?
Questi i temi cardine del Primo Summit della Ristorazione Collettiva, organizzato lo scorso 16 ottobre da CIRFOOD presso il centro di ricerca e innovazione CIRFOOD DISTRICT, che ha visto riuniti il mondo del food service, degli esperti giuridici e dei referenti istituzionali per un confronto sulle prospettive del settore alla luce del nuovo Codice Appalti, sulle potenzialità occupazionali e anche sulle abitudini delle nuove generazioni, partendo dall’ascolto della Gen Z.
“La Ristorazione Collettiva ha un valore strategico per il Paese, in particolare in termini nutrizionali e di educazione alimentare, oltre a offrire grandi opportunità occupazionali e di crescita professionale. Tuttavia, oggi, senza uno sforzo congiunto, che deve coinvolgere anche associazioni, sindacati e istituzioni, rischia di non poter valorizzare la professionalità e le competenze necessarie per un servizio così delicato. Gare d’appalto con basi d’asta non congrue e richieste di menu sempre più complessi, non fanno altro che mettere a dura prova la resistenza delle imprese del settore che, voglio ricordarlo, erogano un servizio pubblico essenziale”, ha dichiarato Chiara Nasi, Presidente CIRFOOD, in apertura dei lavori presso il CIRFOOD DISTRICT.
Sul tema del Codice Appalti, è intervenuto tra gli altri Giuseppe Busia, Presidente ANAC, il quale ha rimarcato la necessità di lavorare a favore di un riconoscimento della specificità del settore e quindi dell’indice per la Ristorazione Collettiva, al fine di consentire coerenza con i pilastri dell’azione normativa, ovvero qualità ed equilibrio contrattuale. “Sono questi i pilastri da tenere come riferimento per un’azione di revisione che si rende necessaria: il legislatore ha fatto uno sforzo importante con il nuovo Codice degli Appalti ma non fino al punto di riconoscere la specificità dei singoli settori”, ha affermato.
Proprio sul nuovo Codice, ha proseguito l’Avvocato Eugenio Dalli Cardillo, condividendo una panoramica sulle principali criticità che influenzano l’operatività del comparto, come la mancanza di un principio di equilibrio contrattuale – cruciale per consentire alle imprese del settore di rispondere alle variazioni dei prezzi del mercato e alle richieste di qualità da parte delle stazioni appaltanti – e sulla necessità per la ristorazione collettiva di essere ritenuta al pari dei servizi alla persona, modificando il Codice Appalti affinché la ristorazione collettiva, data la sua specificità, abbia una sezione distinta e dedicata.
La sostenibilità del settore della Ristorazione Collettiva e la conseguente capacità di contribuire al welfare pubblico è stata affrontata anche secondo la prospettiva del lavoro e della formazione. Di fronte ai cambiamenti sociali e delle abitudini di vita accelerati dall’esperienza della pandemia, la Ristorazione Collettiva è impegnata a favore della crescita professionale delle persone occupate e ad attrarre giovani lavoratori con le giuste competenze. Sul tema, Vincenzo Colla – Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali della Regione Emilia-Romagna – ha invitato gli attori del settore a valorizzare il proprio contributo per l’innovazione sociale. “Se parlo di scuola, parlo di demografia e natalità. Dobbiamo quindi superare lo sguardo sull’oggi e adottare una visione sulla comunità per comprendere che i bisogni della nutrizione sono bisogni per una società del futuro. Occorre per questo un sistema integrato tra pubblico e privato che assicuri l’arricchimento del sistema di welfare di cui abbiamo bisogno per il nostro futuro. La Regione Emilia-Romagna stanzia 8,5 milioni di euro all’anno per la formazione nella ristorazione collettiva. È la strada giusta. Percorriamola a fondo, anche per favorire una selezione degli operatori del settore attraverso il principio del merito. Il nostro welfare deve essere nelle mani di operatori qualificati che hanno una storia e una reputazione economica sociale e contrattuale”.
Anche Maurizio Lupi, Deputato, Presidente dell’intergruppo parlamentare per la sussidiarietà, è intervenuto sul tema della formazione richiamando il lavoro svolto in sede parlamentare. “Il Covid ha cambiato le prospettive di tutti e ha cambiato il mondo del lavoro. Credo che oggi sia necessario consentire alle imprese di valorizzare la risorsa rappresentata dalle proprie persone. La contrattazione collettiva, per un modello sussidiario, e l’intervento dello Stato per una riforma a favore della formazione sono due direzioni di intervento necessarie”, ha affermato. “Serve una nuova legge che faccia passare come principio il riconoscimento di pari dignità tra gli investimenti in capitale umano e gli investimenti in macchinari. Il settore della Ristorazione Collettiva è un ambito evidente di questa necessità”, ha concluso.
Nel corso della giornata, il Summit ha inoltre accolto interventi di numerosi esperti ed esponenti delle istituzioni: Corrado Giannone – Tecnologo alimentare esperto in ristorazione collettiva, Andrea Laguardia – Direttore Legacoop Produzione e Servizi, Alessandro Botto – Professore Facoltà di Giurisprudenza LUISS di Diritto e Regolazione dei Contratti Pubblici, Monja Caiolo – Segreteria nazionale Filcams CGIL, Guendalina Graffigna – Professore Ordinario di Psicologia dei consumi e della salute presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza – Portavoce del Comitato Scientifico del CIRFOOD DISTRICT, Enzo Risso – Direttore scientifico IPSOS, Paolo Crepet – Psichiatra, sociologo e autore, Marco Campagna Innovation & Strategy Director CIRFOOD, Daniele Del Rio – Presidente Fondazione ONFOODS, Docente Università degli studi di Parma, Deborah Piovan – Agricoltrice, divulgatrice, scrittrice, Luca Sartelli, Human Resources & Organization Executive Director CIRFOOD.
[1] Dati Oricon – Osservatorio Ristorazione Collettiva e Nutrizione
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