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Genova, 15 dicembre 2020– Il MISE ha da poco aperto la consultazione pubblica sull’idrogeno, un crocevia imprescindibile per vincere in ambito energetico la sfida della sostenibilità. E dal progetto Coopstartup è nata una cooperativa che potrà in questo ambito giocare un ruolo importante.
Si chiama BluEnergy Revolution ed é una start-up innovativa e cooperativa di 10 soci, fondata nel 2015 da 4 dottorandi dell’Università di Genova della quale è stata riconosciuta come spin-off. Tra i suoi soci vede 3 professori e il fondo mutualistico Coopfond.
“Da ingegnere – ricorda Thomas Lamberti, tra i fondatori della startup – non vedevo molte soluzioni possibili. È stato in quel momento che ho letto il libro “Economia all’idrogeno” di Jeremy Rifkin, aggiungi un pizzico di fantasia, un ambiente stimolante e persone fantastiche al tuo fianco ed ecco che tutto sembra possibile, anche usare l’idrogeno per le navi, anzi, creare una start-up dedicata che lo introduca, anzi, creare un movimento di persone che credano in quello che fanno e siano in possesso degli strumenti necessari per cambiare davvero le cose. E perché fermarsi? Dopo le navi perché non gli ospedali, o le case, o i mezzi di trasporto”.
È nato cosí il progetto H2Boat, Hydrogen To Boat, per sviluppare le tecnologie dell’idrogeno per permettere un maggiore uso delle fonti rinnovabili e sfruttare l’idrogeno come vettore energetico. Le navi e i porti in particolare rappresentano degli ambienti estremamente favorevoli all’introduzione di una nuova tecnologia come questa. La nautica di lusso poi, grazie all’elevato costo, rappresenta la nicchia di mercato ideale.
L’idrogeno diventerà sempre più comune nel settore energetico soprattutto come forma di stoccaggio energetico, o meglio, l’elettrolisi (insieme ad altre forme di stoccaggio energetico come le batterie al litio e a flusso) sarà usata come forma di assorbimento di potenza elettrica per gestire la stabilità della rete in modo tale da permettere l’ingresso di molta energia dalle fonti rinnovabili. Dopo di che, per ritrasformare l’energia accumulata in elettricità si farà prima uso delle batterie (più efficienti) e poi dell’idrogeno.
La bellezza dell’idrogeno risiede nella sua flessibilità, oltre a trovare usi pratici in tante altre applicazioni, nel settore dell’energia l’idrogeno puro sta trovando spazio come carburante per mezzi di trasporto e nello stazionario come blending del gas metano (vedi SNAM). Ma l’idrogeno é e sarà usato anche nella formazione di altri vettori energetici, i combustibili alternativi, dal metanolo all’ammoniaca, per applicazioni svariate dove é richiesta una densità energetica elevata.
Oggi, l’idrogeno sta vivendo un momento particolare a livello internazionale, é riconosciuto sempre di più come elemento chiave nella rivoluzione energetica che dovremo fare per affrontare il più grande problema che l’umanità abbia mai affrontato, il problema del cambiamento climatico generato dalle emissioni di GHG antropiche. L’Europa in particolare è al centro della ricerca e dello sviluppo su tutti i settori nell’ambito dell’idrogeno ed importanti investimenti sono già stati stanziati. In Italia è stato recentemente lanciata la “strategia nazionale sull’idrogeno” ed il MISE ha da poco aperto la consultazione pubblica.