08 Mag
Bologna, 6 maggio 2019 – Una vera e propria “palestra di imprenditorialità” progettata per avvicinare gli studenti universitari alla cultura d’impresa. Si chiama Icaro ed è un progetto ideato e promosso da Fondazione Golinelli in collaborazione con l’Università di Bologna, AlmaVicoo e Legacoop Bologna. L’obiettivo? Coinvolgere gli studenti per trovare risposte innovative a temi e sfide proposte dalle aziende coinvolte, in un’ottica di open innovation.
Il percorso ha una durata di cinque mesi e comprende sessioni immersive di formazione, visite aziendali, stimoli laterali, laboratori di design thinking e project work. Nell’edizione 2018/19 gli studenti, suddivisi in team interdisciplinari, hanno lavorato a stretto contatto con le imprese cooperative CAMST e CNS, che hanno messo sul tavolo le seguenti challenge:
CAMST
Come utilizzare gli spazi di Tavolamica al di fuori della pausa pranzo?
Quali servizi accessori di tipo no food possono essere offerti alla clientela di Tavolamica?
CNS
Quale ambiente abitativo sociale può rispondere ai bisogni dell’anziano autosufficiente?
Quale ambiente abitativo sociale può rispondere ai bisogni dell’anziano non autosufficiente?
“Il progetto Icaro si iscrive pienamente nei nostri valori cooperativi”, commenta Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna. “Innanzitutto per l’importanza dell’educazione e la necessità di far crescere la cultura critica e la capacità collaborativa, e poi per l’idea di promuovere una nuova imprenditorialità cooperativa, trasmettendo il concetto di fare impresa alle nuove generazioni e promuovendo competitor. Questo genera benefici non solo per singoli, ma per la comunità tutta”.
La forza di Icaro sta nella multidisciplinarità dell’approccio e nello stimolo all’autoimprenditorialità, potenziando così negli studenti diverse soft skills: creatività, capacità di riconoscere le opportunità, perseveranza, autoefficacia, capacità di pianificazione e gestione e di fronteggiare incertezza e rischio.
“È una grande opportunità per gli studenti, di crescita personale e professionale”, afferma Antonio Danieli, direttore generale della Fondazione Golinelli. “Il nostro Paese può essere competitivo, e in certi casi ci riesce davvero. Come? Investendo su centri di ricerca e puntando sull’innovazione, sulla formazione, sull’educazione. È così che si creano nuove start up, che attirano nuovi talenti e creano possibilità di lavoro”.