Stato di salute del macrosettore e istanze alle istituzioni all’Assemblea dell’Area Nordest di Legacoop Produzione e Servizi

Hanno attraversato e stanno affrontando le medesime difficoltà di tutte le imprese del settore le cooperative di produzione e servizi, che nel Nordest sono oggi circa 200 con oltre 55mila soci e più di 13mila addetti, per un fatturato pari a 830 milioni (dati 2023): numeri che restituiscono un quadro ridiventato abbastanza simile a quello precovid. Stiamo parlando di comparti strategici per l’economia e l’occupazione del Nordest, come il manifatturiero, la logistica e il trasporto merci, la filiera delle costruzioni, e altri come ristorazione collettiva, multiservizi e pulizie, trasporto persone, igiene ambientale e servizi alle imprese. E di cooperative che hanno mostrato per lo più una buona resilienza rispetto alle crisi economiche globali, una su tutte la pandemia: grazie alla natura democratica e mutualistica, sono infatti riuscite, nonostante le evidenti problematicità, a gestire bene le criticità e a proteggere l’occupazione, a differenza di tante imprese tradizionali. Ha contribuito anche la buona patrimonializzazione, che ha consentito loro di assorbire i colpi e ripartire con prontezza.

È quanto emerso nel corso dell’Assemblea congressuale dell’Area Nordest di Legacoop Produzione e Servizi “Visioni. Cooperare, connettere, crescere, competere”, che ha visto riunite per la prima volta venerdì 18 ottobre a Gruaro (Venezia), presso la sede di Sportarredo Group società cooperativa, le cooperative del macrosettore di Legacoop Veneto, Legacoop Friuli Venezia Giulia e Cooperazione Trentina.

“Un’occasione importante – ha commentato la presidente di Legacoop Fvg, Michela Vogrig – per delineare opportunità e criticità di un settore articolato e complesso che  si conferma in crescita. Oltre 6.200 addetti e un fatturato che sfiora i 300 milioni di euro, un settore dei servizi in forte crescita insieme a quello della progettazione che ha più che raddoppiato il proprio fatturato ed il numero degli addetti. Le sfide del presente – ha proseguito – riguardano la crescente difficoltà nel reperimento delle risorse umane, non solo quelle ad alta specializzazione, ma anche le criticità connesse  all’incremento dei costi delle materie prime, di accesso al credito insieme ad un rinnovo contrattuale  che si attesta sulle due cifre e che inevitabilmente impatterà nei prossimi anni sulle cooperative del settore. Un rinnovo contrattuale urgente e  necessario per i soci delle nostre cooperative che nel contempo richiede un impegno e una corresponsabilità da parte del pubblico, principale contraente per il settore, nel riconoscimento delle legittime revisioni prezzi. Un motore economico essenziale per il nostro territorio – ha concluso Vogrig – che sta interpretando con dinamicità  un modello di sviluppo sostenibile e in grado di guardare al futuro, a partire dal forte legame con il territorio e dando valore ai nostri soci”.

“Un tessuto di piccole e medie imprese che spesso da sole non riescono ad accedere a risorse, mercati e tecnologie, in un territorio, il nostro, con una lunga e forte tradizione di cooperazione e imprenditorialità diffusa” ha sottolineato Devis Rizzo, presidente di Legacoop Veneto. “È necessario per questo incentivare le reti di impresa, rafforzando il ruolo delle cooperative, la loro capacità di innovazione e la loro competitività, attraverso una rinnovata funzione dei consorzi. Ma dall’altro lato siamo di fronte a una serie di sfide cruciali che richiederanno un forte dialogo con la politica e politiche regionali strategiche e di visione. Penso in primis alla necessità di una più incisiva formazione di base e continua e a politiche di accoglienza più efficaci: entrambi, insieme, potrebbero risolvere la difficoltà a reperire lavoratori, soprattutto quelli qualificati, nell’attuale contesto di crisi demografica. Penso, ancora, alle criticità dell’accesso al credito, che un facilitato accesso ai fondi europei e agli strumenti finanziari potrebbe aiutare a fronteggiare, e alla logistica regionale e alle infrastrutture, così bisognose di interventi di ammodernamento che tardano a venire”.

L’appuntamento è stato l’occasione per condividere come macroarea le criticità di questi anni, comunque difformi nei vari comparti: nello specifico, se da una parte molte cooperative, specialmente quelle legate ai servizi (trasporti, ristorazione e turismo in particolare) hanno registrato forti perdite di fatturato, per altri, come quello delle pulizie e sanificazioni e del manifatturiero, vi è stato addirittura un aumento della domanda e del fatturato. E ci si è anche confrontati sulle sfide prioritarie da affrontare e i driver di crescita su cui puntare per rimanere competitivi e potenziare il proprio ruolo economico. Leve che in via prioritaria, per loro come del resto per le altre imprese del settore, saranno anzitutto: innovazione e digitalizzazione, sostenibilità e transizione ecologica, internazionalizzazione e potenziamento dell‘export, formazione e valorizzazione del capitale umano, e non da ultimo una maggior capacità di attrarre investimenti.

“Le nostre cooperative dovranno, ancora una volta, dimostrarsi capaci di adattarsi e crescere in un contesto di forti cambiamenti» ha evidenziato da parte sua Denis Cagnin, responsabile del settore Produzione e Servizi di Legacoop Veneto. “Il futuro delle cooperative sarà fortemente legato alla loro capacità di affrontare l’innovazione digitale e la transizione ecologica, per continuare a giocare un ruolo fondamentale nel mantenimento di un tessuto economico locale solido e inclusivo”.

“Il Covid – ha spiegato Anna Fornasiero nella relazione di fine mandato da presidente del settore Produzione e Servizi di Legacoop Fvg – ci ha insegnato a convivere con l’imprevedibile. Condizione che da allora e fino ad oggi è diventata una costante nelle nostre vite, tant’è che siamo passati da un’emergenza sanitaria a una grave crisi internazionale, consapevoli che solo guardando al futuro con la capacità di adattarci e trasformarci, avremmo potuto cogliere le opportunità del momento e diventare attori del cambiamento”. Cambiamento che per Legacoop si declina in ambiti ben precisi di intervento, come sostenibilità economica, ambientale e sociale, aggregazione tra imprese, una sempre maggiore partnership tra pubblico e privato, i rinnovi contrattuali, così come interventi sul costo del lavoro, chiarimenti sulle incertezze applicative del nuovo Codice degli appalti, sostenibilità, comunità energetiche, formazione, inclusione, giovani e parità di genere.

Fornasiero, con l’Assemblea della macroarea lascia il posto al nuovo presidente di Produzione e Servizi di Legacoop Fvg. Si tratta di Claudio Macorig, classe 1968 di Cividale del Friuli, attuale presidente di Aster Coop e con diverse esperienze in altrettante importanti cooperative friulane, dalla Finanziaria Regionale della Cooperazione Finreco soc. coop, passando per Assicoop Friuli, membro dell’assemblea di Previdenza Cooperativa, che è il fondo pensione della cooperazione, fino al Css Teatro Stabile di Innovazione del Fvg, solo per citarne alcune.

“Essere cooperatrici e cooperativi è essere visionari. L’Assemblea di mandato, partendo dalle tappe territoriali fino all’appuntamento nazionale, rappresenta un’importante occasione di ascolto e confronto, per tracciare insieme visioni e prospettive per il futuro”. Lo ha dichiarato Andrea Laguardia, direttore Legacoop Produzione e Servizi presentando il documento di mandato che verrà discusso nel congresso nazionale che si terrà a Firenze il prossimo 8 novembre, che rappresenta la base da cui lanciare al governo e alle istituzioni le proposte della cooperazione di lavoro.

“Come sistema imprenditoriale dobbiamo puntare alla redditività, mantenendo la distintività cooperativa di redistribuzione della ricchezza: la proprietà diffusa è uno stimolo in più a far bene in un’ottica di medio e lungo periodo”, ha dichiarato il presidente di Legacoop Produzione e Servizi Gianmaria Balducci, sottolineando come la progettualità debba essere una scelta strategica per la cooperazione, attraverso cui gestire le emergenze, in quanto “se c’è sostenibilità economica, si può fare sostenibilità sociale e ambientale”. Balducci ha concluso rimarcando l’importanza delle Assemblee territoriali quale luogo di confronto nel quale recepire le istanze della cooperazione per perseguire l’obiettivo di portare la voce di tutte le cooperative nell’interlocuzione con le istituzioni a tutti i livelli.

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I DATI

Per il Friuli Venezia Giulia si tratta di 41 cooperative attive nel settore di produzione e servizi e associate a Legacoop Fvg, con 6.182 addetti e più di 4 mila soci con un fatturato sviluppato pari a 288 milioni di euro e un patrimonio netto globale di oltre 111 milioni di euro (dati 2023). Numeri, che se presi in riferimento ai due anni precedenti, sono in aumento, visto che i 5.398 addetti del 2021 sono arrivati a 5.338 nel 2022, i soci sono passati da 3.305 nel 2021 a 3.245 nel 2023 e il fatturato è passato dagli oltre 269 milioni del 2021 ai 284 del 2022.

Per quanto riguarda il Veneto, invece, parliamo di 123 cooperative attive (oltre il 60% del totale di macroarea) afferenti al settore di produzione e servizi e associate a Legacoop Veneto, che contano oggi 4.900 addetti e più di 51mila soci e sviluppano un fatturato pari a 357 milioni di euro, con un patrimonio netto globale che supera i 140 milioni (dati 2023). Numeri che si muovono in continuità rispetto alla salita, o comunque all’ottima tenuta, vista nell’ultimo triennio pur nelle difficoltà: come raccontano i circa 4000 addetti del 2021 arrivati a 4.300 nel 2022, e i soci rimasti comunque stabili intorno ai circa 49.600 (49.570 nel 2021 e 49.690 nel 2022).

21 Ottobre 2024