18 Nov
Roma, 18 novembre 2020 – Nella consapevolezza delle gravi problematiche che il nostro settore si trova ad affrontare a causa della nuova emergenza Covid, – dichiarano in una nota le Associazioni datoriali del settore Vigilanza privata e Servizi fiduciari (Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Servizi, Assiv, Anivp, Univ) – riteniamo doveroso fare il punto con i nostri associati sullo stato delle trattative per il rinnovo del CCNL per dipendenti da Istituti e Imprese di vigilanza privata e servizi fiduciari.
Come tutti ricorderete, gli incontri con le organizzazioni sindacali sono iniziati nel settembre del 2016, e fin da subito si è evidenziata una enorme distanza fra la piattaforma rivendicativa delle OO.SS. e le esigenze delle nostre aziende, che da tempo stanno affrontando un mercato non solo libero, ma fortemente aggressivo e caratterizzato, come altri comparti a forte intensità di mano d’opera, da una progressiva riduzione dei margini operativi.
In questo scenario, le Associazioni datoriali hanno avanzato alcune proposte normative, finalizzate a recuperare efficienza organizzativa e competitività economica, nel contempo cercando di accogliere le numerose richieste di parte sindacale relativamente alle modifiche strutturali domandate dalle stesse.
Il negoziato, molto difficile, ha avuto momenti di interruzione, di ripresa, di accelerazione, e di tentativi di parte datoriale volti a chiudere accordi “ponte”, capaci di traghettare in condizione di “pace sociale” la revisione profonda del contratto e dare nel frattempo un ristoro economico ai lavoratori. Ma anche questo approdo, che in qualche momento ci è sembrato molto vicino, si è nuovamente e sempre allontanato, tant’è che loro malgrado, le associazioni datoriali, nella riunione del 21 ottobre 2020 hanno dovuto comunicare alle OO.SS. l’impossibilità di procedere in tempi stretti ad una positiva chiusura della trattativa.
Attualmente la fase di totale incertezza sul futuro della tenuta economica del nostro Paese e quindi delle nostre aziende, dovuta al permanere della crisi pandemica, ci spinge ad una estrema cautela nell’assumere impegni che potremmo non essere in grado di mantenere.
Ciononostante, ritenendo, come del resto abbiamo sempre ritenuto, che lo strumento contrattuale è indispensabile alle nostre aziende e al mercato, sia per la certezza dei rapporti che per la crescita del comparto, non abbiamo voluto interrompere la trattativa, cercando però di incanalarla verso scelte molto concrete e soprattutto percorribili, secondo principi di realtà che non possono prescindere dalla situazione contingente.
Questo è un ulteriore tentativo che richiederà da entrambe le parti un rinnovato sforzo di studio e mediazione, e una attitudine libera da rigidità ideologiche, che permetta di raggiungere l’equilibrio fra istanze datoriali e sindacali per il bene di aziende e lavoratori.