
05 Mar
Un nuovo importante ritrovamento a Pompei nell’Insula 10 della Regio IX, dove Cooperativa Archeologia sta eseguendo dal 2023, gli scavi e la documentazione archeologica oltre il restauro degli apparati decorativi.
Le indagini hanno interessato quasi un intero isolato della città antica sepolta nel 79 d.C. dall’eruzione del Vesuvio. Oggi il cantiere è nella sua fase conclusiva con gli ultimi interventi di messa in sicurezza, ai quali seguirà un progetto di restauro e valorizzazione per una futura fruizione permanente dell’area.
A più di 100 anni dalla scoperta della Villa dei Misteri emerge, come decorazione parietale di una grande sala per banchetti, un nuovo affresco a soggetto dionisiaco realizzato come una “megalografia” cioè con rappresentazioni a dimensioni quasi naturali. L’ambiente fa parte della dimora che è stata denominata “Casa del Tiaso”, proprio con riferimento al corteo di Dioniso.
Nell’antichità esisteva una serie di culti, tra cui quello di Dioniso, che erano accessibili solo a chi compiva un rituale di iniziazione. Tali culti si chiamavano “misterici”, perché solo gli iniziati potevano conoscerne i segreti. Spesso erano legati alla promessa di una nuova vita beata, sia in questo mondo sia in quello dell’oltretomba.
Attribuibile al II stile della Pittura Pompeiana, più precisamente agli anni 40-30 a.C., il fregio mostra al centro, una donna mortale che sta per essere iniziata ai misteri di Dioniso e aggiunge al tema dei rituali dionisiaci, già rappresentati nella conosciutissima Villa dei Misteri, rinvenuta all’esterno delle porte di Pompei, anche quello della caccia, attraverso le figure delle baccanti cacciatrici e di vari animali, vivi e morti.
Oltre al grande ambiente con scene dionisiache della casa del Tiaso, gli scavi hanno portato alla luce un salone con scene tratte dalla saga troiana; un sacrario a fondo azzurro con le quattro stagioni e allegorie dell’agricoltura e della pastorizia e un grande quartiere termale. Restano ancora inesplorati l’ingresso, il quartiere dell’atrio e gran parte del peristilio (il giardino colonnato).
Lo scavo archeologico dell’Insula 10 della Regio IX, ha inoltre permesso l’individuazione di oltre 50 nuovi ambienti distribuiti su una superficie di oltre 1.500 mq, tra cui due case ad atrio, già parzialmente indagate nell’800, costruite in età Sannitica e trasformate nel I secolo d.C. in officine produttive: una fullonica (lavanderia) e un panificio con il forno, con gli spazi per le macine e gli ambienti per la lavorazione dei prodotti alimentari da distribuire in città.
“Vogliamo sottolineare – commenta Cooperativa Archeologia – come questi importanti risultati per la ricostruzione della memoria storica delle comunità e delle nostre origini, derivino anche dall’impegno, dalla passione e dalla professionalità degli archeologi, dei tecnici e degli operatori di Cooperativa Archeologia che hanno tutti contribuito, con un grande lavoro di squadra in sinergia con il personale del Parco Archeologico di Pompei, al raggiungimento di questi importanti risultati. Ci muove la convinzione che l’importanza della ricerca archeologica derivi anche dalla necessità di ricostruire e conoscere la cultura di chi ci ha preceduto per farne elemento di coesione ed interpretazione dell’oggi”.
Anche questa nuova importante scoperta sarà visibile nell’ambito delle visite guidate al cantiere, già attive da diversi mesi, in quanto previste nell’offerta delle imprese esecutrici delle indagini. Le visite possono essere prenotate al nostro numero dedicato 327 2716666, attivo dalle 9.30 alle 13.30 dei giorni feriali. Sarà possibile accedere in gruppi da 15 persone, accompagnati dagli archeologi attivi sul cantiere che illustreranno, oltre ai principali rinvenimenti, la metodologia della ricerca archeologica utilizzata.